Il lento ma constante progresso socio-culturale, anche di tipo sanitario, che di fatto negli ultimi
decenni ha interessato un po’ tutto il Terzo Mondo, anche in Guatemala si sta mostrando come
piacevole ed indiscussa realta’.
La consapevolezza che il proprio stato di salute e quello dei propri figli non sia soltanto un dono di
Dio od una mera casualita’ e’ gia’ un punto di partenza piu’ che valido.
L’impegno dato dalle strutture sanitarie pubbliche e private, seppur carenti a volte di mezzi ed in-
ventive,inducono a ritenere che, nel breve volgere di un decenio, si possa prevedere un sostan-
zioso innalzamento di cio’ che, dal punto di vista sanitario,un paese civile necesita: La PREVEN-
ZIONE! Basterebbe veramente poco, a costo zero, per prevenire Malnutrizione Infantile, Carenze
Minerali, Malattie Reumatiche, Parassitosi Intestinali ecc…anche e/o soltanto con un semplice
slogan: “ Dai il mais ai polli e mangia le loro uova !!!”
L’avvincente storia di REKKO,uscita dalla geniale matita di un uomo certamente non comune,trova
Il suo punto di forza nell’impiegare i medici volontari non soltanto nelle proprie strutture ma
coinvolgendoli tra la gente, con la gente, per la gente del popolo.In una parola, nelle scuole,
nei sobborghi, nelle realta’ rurali.
Certo,spesso all’occhio del Pediatra o dell’Internista puo’ apparire frustante sentirsi solo, senza il
supporto di altri Specialisti ( Oculista, Dentista, Dermatologo ) che insieme potrebbero veramente
chiudere il cerchio mágico che altrimenti, come oggi purtroppo accade,resta parzialmente aperto.
E chi,come me, ama i bambini, il cerchio lo vorrebbe sempre perfettamente chiuso! Resta, común-
que, la convinta soddisfazione di operare, in questo modo, nelle varie e variegate trame del tessu-
to sociale locale,privilegiando tutti coloro che altrimenti non sarebbero in grado di raggiunge-
re le nostre strutture.
La cosiddetta Medicina del Territorio,tanto desiderata e voluta nel Vecchio Continente, deve ne-
cessariamente trovare casa anche nel Terzo Mondo, non tralasciando le strutture di base, ma
esportando al di fuori di esse quelle professionalita che, da sole, sono insufficienti,o addirittura
ininfluenti, per la cura e soprattutto la prevenzione delle Patologie Infantili.
Stesso discorso potrebbe essere fatto per i Punti Nascita, considerato che una partoriente a ri-
schio non potra’ mai percorrere in camionetta 70 – 100 km per partorire in Ospedale.
Rivolgo,infine,un affettuoso “ GRAZIE” a tutto il Personale di REKKO che mi ha voluto e saputo
dare, ancora una volta, l’opportunita ’di rendermi utile a tanti bambini, nella speranza che il mio
modesto lavoro sia servito e possa servire in futuro a smussare e piallare quelle piccole imper-
fezioni organizzative che solo il tempo e le esperienze acquisite possono modellare.
Grazie ancora!
Massimo Florio – Pediatra
Antigua Guatemala, settembre 2014